Camperizzare un camion militare 4×4: genio o follia?
Il 17 agosto 2022, mentre tutti si godevano il meritato relax sotto l’ombrellone o a bordo piscina, noi andavamo a prendere il nostro ACM 80 e lo portavamo a Torino, dando inizio a una sfida difficilissima: la camperizzazione di un camion militare 4×4.
Da allora sono trascorsi quasi otto mesi e il nostro Vangolden 2.0, così lo abbiamo ribattezzato, ha cambiato completamente aspetto. Finora abbiamo:
- rimosso tutta la ruggine presente sul mezzo, all’interno della cabina di guida, sul motore e sul telaio
- verniciato la carrozzeria esterna della cabina di guida
- sostituito gli pneumatici
- fatto realizzare e montare una cellula abitativa in vetroresina su misura (realizzata dall’azienda emiliana GIOPLAST, che si è occupata anche della realizzazione del controtelaio a quattro punti su cui abbiamo montato la cellula)
- installato le finestre, la porta principale e i gavoni del garage fornitici da Lippert
- rifatto completamente l’impianto elettrico
- montato le luci di posizione, di ingombro e di profondità


Sommario
Perchè un camion 4×4?
La scelta di camperizzare un camion 4×4 appartenuto all’esercito militare genera sempre qualche perplessità.
Non è troppo ingombrante? Come gestirete i consumi del carburante? Non facevate prima con un semplice furgoncino come fan tutti?
Sì, sicuramente con un “semplice” furgoncino avremmo fatto prima e ci saremmo anche risparmiati un bel po’ di rogne, a cominciare dalla patente C che abbiamo dovuto prendere, senza dimenticare la ruggine accumulata sulla carrozzeria negli ultimi quarant’anni che abbiamo rimosso con santa pazienza, sotto il sole cocente di agosto, centimetro dopo centimetro.

Allo stesso tempo, però, un furgoncino qualsiasi non ci avrebbe dato le stesse soddisfazioni:
- La possibilità di fare off-road e di avventurarci in luoghi impervi (come il deserto)
- Personalizzare gli ambienti interni come più ci pare e piace con una cellula in vetroresina realizzata ex novo e già coibentata
- Maggiore sicurezza, dal momento che, in linea di massima, un camion camperizzato è più difficile da scassinare o da rubare.
Perchè un ACM 80?
Dopo aver confrontato a lungo diversi mezzi 4×4, ci siamo imbattuti nell’ACM 80, un modello di camion militare risalente agli anni ’80, pensato per essere utilizzato dai soldati dall’esercito italiano. Ci ha colpito subito perchè, oltre ad essere davvero robusto e maestoso – dal vivo è meglio, ma anche nelle foto non scherza! – era in linea con il nostro budget (lo ricordiamo, 20.000 euro). Calcolando le spese inevitabili a cui saremmo andati incontro – fra omologazione del veicolo, sostituzione degli pneumatici, ripristino della carrozzeria etc – non potevamo permetterci un prezzo superiore ai 7.000 euro per l’acquisto del veicolo.
Alla fine lo abbiamo trovato: con appena 5.000 euro ci siamo accalappiati un veicolo 4×4 in buone condizioni e, soprattutto, con poco più di quarantamila km. Ottimo, se pensiamo che mezzi del genere possono macinare fino a 1 milione di km e anche più!
Quello che ci ha convinto, però, prima ancora del prezzo, sono state le caratteristiche generali di questa tipologia di mezzo.
Innanzitutto l’ACM 80 è un mezzo inarrestabile. Anche chi ci segue sui social ce lo ha fatto notare: c’è chi lo ha guidato durante le esercitazioni militari quando era giovane, chi ha avuto la possibilità di salirci per un giretto, chi semplicemente è un grande amatore degli ACM e vorrebbe comprarne uno tutto per sè. Difficilmente un ACM 80 ti lascia a piedi, perchè, tra le altre cose, ha un motore veramente potente e affidabile.
Inoltre l’ACM 80 gode di una facile manutenzione. Questo perchè dispone di pochissima elettronica e tecnologia, soprattutto per quanto riguarda l’impianto elettrico. In caso di guasto dovremmo riuscire a intervenire anche da soli senza grossi problemi.
Quindi tra l’acquisto di un normalissimo furgoncino e un ACM 80, confrontando i prezzi sul mercato e tenendo conto del nostro budget ridotto – con gli stessi soldi avremmo potuto acquistare soltanto furgoni o pullmini dei primi anni ‘2000, per la maggior parte con oltre i 150.000 km – abbiamo deciso che un camion 4×4, alla fine della fiera, si sarebbe dimostrato un investimento di gran lunga migliore.
Domande frequenti

Non inquina un po’ troppo?
L’ACM 80 non può certo dirsi un mezzo ecosostenibile, soprattutto se confrontato con i veicoli a motore più recenti. Se venisse utilizzato solo per brevi viaggi, potrei essere d’accordo con voi e dirvi che in effetti rappresenta un bel problema per l’ambiente. Tuttavia, se spostiamo l’attenzione dal viaggio in camper alla vita in camper vera e propria, come nel nostro caso, il confronto da fare è con le abitazioni tradizionali. E qui la questione cambia parecchio, perchè non tutti sanno che le abitazioni (tra gas, riscaldamento, elettricità, aria condizionata etc) sono fra i principali responsabili della maggior parte dei gas serra presenti nell’ambiente. Se consideriamo, poi, l’utilizzo di almeno un’autovettura per gli spostamenti e in qualche caso anche di un camper e/o di una barca per le vacanze, capiamo bene che l’inquinamento prodotto sarebbe decisamente maggiore rispetto al solo utilizzo di un ACM 80, per fare il nostro esempio, che rappresenta la nostra unica casa e autovettura insieme.
Come gestirete i consumi di carburante?
Per rispondere con un detto tipico delle nostre parti: dove arriviamo, piantiamo il zippo. In altre parole, quando esauriremo il budget mensile riservato al carburante, ci fermeremo e aspetteremo il mese successivo per riprendere il nostro viaggio. Semplice, no? Questo discorso vale sempre per noi, non solo per l’ACM 80 che effettivamente consuma un po’ di più rispetto alla media dei van in circolazione (parliamo di un’autonomia di circa 4 km al litro). Abbiamo sempre fatto così, anche durante il nostro giro d’Italia, quando viaggiavamo con il nostro Iveco Daily del ’92. E poi questo viaggio è un’esperienza di vita che durerà degli anni, un treno che probabilmente non passerà una seconda volta: che senso avrebbe correre?
Con quale budget state affrontando questa camperizzazione?
Il budget iniziale era di 20.000 euro, ossia il ricavato della vendita del nostro Iveco Daily, la nostra prima casa su ruote. Abbiamo sempre saputo che molto probabilmente non sarebbe bastato per un’impresa come questa, e infatti a un passo dall’inizio dell’allestimento degli interni possiamo dire di averlo già sforato. Crediamo che alla fine della fiera Vangolden 2.0 ci verrà a costare circa 30.000 euro. Attenzione, però: non stiamo dicendo che una camperizzazione simile costi in media 30.000 euro, perchè è ovvio che si tratta di un prezzo variabile che tiene conto di numerosi fattori. Questa è solo la nostra personale esperienza e a tal proposito ribadiamo che senza l’importante contributo di alcune aziende che hanno deciso di supportare il nostro progetto, non avremmo potuto abbattere così notevolmente i costi.
Come avete pianificato gli interni?
Abbiamo le idee molto chiare su come allestiremo gli interni del nuovo Vangolden. Innanzitutto avremo un comodo letto in coda con garage sottostante; poi ci sarà la cucina da un lato, abbastanza spaziosa, e il bagno con box doccia dall’altro, e per finire la zona giorno con dinette.
Quale sarà la vostra prima destinazione?
Su questo invece non ci siamo ancora decisi! Dopo tanti mesi di fermo ci piacerebbe andare OVUNQUE, l’importante è che ci sia il mare e una temperatura ragionevole (io, Michele e Mia non sopportiamo bene il caldo)! In fondo l’obiettivo è il giro del mondo, quindi non è importante quale sarà la prima destinazione, ma, appunto levare le tende e…Partire, finalmente!